TERAMO – Via ai lavori di messa in sicurezza della parte aperta al pubblico e approfondimento degli aspetti tecnici per quanto riguarda gli interventi da effettuare nella porzione degli appartamenti e degli studi professionali. Sono queste le decisioni adottate ieri mattina dall’assemblea condominiale di Palazzo Pompetti. I lavori che partiranno prima sono quelli dei portici di Fumo e delle parti vincolate e sono quelli di competenza del Comune di Teramo, tesi a garantire la pubblica incolumità: riguardano ovviamente i negozianti, che stanno soffrendo più di altri questa situazione di incertezza e per i quali si sta cercando ogni tipo di soluzione pur di evitarne una chiusura, deleteria per l’intero centro storico cittadino. Già da questa mattina gli uffici comunali avvieranno la procedura per aprire il cantiere ed è probabile che per martedì prossimo si potrà vedere all’opera la ditta ce verrà incaricata degli interventi. Questi consisteranno nella realizzazione delle ‘mantovane’ pensili, che verranno sistemate al di sotto dei cornicioni per evitare la caduta di porzioni pericolose e forse anche nella posa in opera di una ‘chiave’, alle due porzioni di porticato liungo corso San Giorgio e piazza Martiri. Gli inquilini e gli altri condomini, tra i quali il Comune (c’era l’assessore ai Lavori pubblici Stefania Di Padova che sta seguendo in prima persona la vicenda) che ha visto sfrattato l’intero quinto settore, hanno ovviamente fretta di cominciare a mettere in sicurezza l’intero edificio, condizione senza la quale non si può arrivare a una perizia asseverata per chiedere ed ottenere una revoca dell’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Ginaguido D’Alberto dopo quel categoria "E" rimediato dalla visita dei tecnici del Cnr. Proprio per questo i professionisti incaricati di preparare computo tecnico dei lavori e costi hanno ritenuto necessario chiedere altro tempo. Gli ingegneri Vittorino Massacesi e Umberto Di Vincenzo, e l’architetto Luca Daniele, ritengono infatti importante entrare in possesso di ulteriori elementi di approfondimento sul versante della porzione privata dello stabile, anche perchè si tratta di uno studio progettuale utile per la richiesta di aggravamento e che costituirà base per l’intervento più importante, quello di ristrutturazione vero e proprio del palazzo. Il tempo fissato è di altre due settimane: l’assemblea tornerà a riunirsi, sempre nella sede de La Meta di Antonello Lanzillotto, dove si affronterà anche la questione dei costi della mess in sicurezza a carico del condominio: il limite fissato nella precedente riunione è stato giudicato inferiore a quanto servirà e dunque è necessaria una rivisitazione generale di ripartizioni e accordi.
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